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Cioce

Miriam Minnucci, guida turistica e membro del gruppo folk di Alatri "Aria di casa nostra" mostra come allacciare le cioce.

Il costume maschile e femminile era caratterizzato dalle tipiche calzature dette cioce, costituite da un pezzo rettangolare di cuoio molto robusto e spesso. Gli angoli del lato corto della suola detta manfrocca, venivano ripiegati sulla punta del piede e tenuti insieme da stringhe molto lunghe che venivano annodate molte volte intorno alla caviglia per salire poi sulla gamba ed assicurati al ginocchio. Secondo la tradizione questi giri dovevano essere 13 in onore di Sant’Antonio la cui festa ricade il 13 giugno ma ovviamente le calzature usate nei giorni di lavoro si fermavano alla caviglia con un numero minore di giri. La punta costituita dagli angoli ripiegati era detta cianfrocca e variava se indossata da un uomo o da una donna e da luogo a luogo. A Frosinone e nei paesi vicini era piuttosto smussata soprattutto per il sesso femminile. Nella Val Comino e ad Arpino la cianfrocca era lunga, arrotolata su stessa come un civettuolo riccio per una calzatura più elegante.

 

Prima di indossare la ciocia si avvolgeva la gamba ed il piede in pezze di stoffa bianca, Talvolta le donne indossavano invece attillate calze di lana grezza realizzate a ferri.

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