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Tessuti e materiali

Le stoffe per la realizzazione degli abiti erano realizzati prevalentemente negli opifici domestici. Si filava la lana della tosatura delle pecore che veniva poi tessuta per realizzare panni di lana fine per le camicie oppure più pesante per pantaloni e giacche ed infine frollata ed infeltrita per cappe e mantelli impermeabili, come nel caso del “panno di Alatri”.

 

Sempre in casa si tesseva la canapa ed il lino.

 

Le stoffe più preziose come la seta venivano acquistate sebbene vi fosse una industria casalinga legata all’allevamento dei bachi da seta ma essendo la lavorazione più complessa era affidata a degli artigiani.

 

Le donne poi realizzavano trine e merletti per le decorazioni.

Per tingere la stoffa si utilizzavano tinte naturali ricavate da elementi vegetali e minerali. Ad esempio il vivace colore rosso era ottenuto dalla rubbia in più passaggi di posa del colore mentre il blu era dato dal guado, il giallo dalla ginestra o dalla reseda, il marrone dal mallo delle noci, il verde dalle foglie dell’edera.

 

Il gusto popolare era orientato verso tinte e brillanti ed abiti piuttosto decorati anche mediante l’applicazione di medagliette e nastrini.

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